Progetto di counseling sistemico territoriale e di terapia in ambito interculturale (2008 - 2011)
Questo progetto, come continuazione del progetto "Costruire ponti", mirava alla promozione di percorsi di integrazione di cittadini stranieri e delle loro famiglie, all'intero del comune di Bergamo e provincia, dove il costante flusso migratorio proveniente dal sud del mondo, ha fatto sorgere una nuova comunità che appare ormai multietnica.
L'associazione Shinui ha voluto proporre una serie di iniziative capaci di rispondere alle richieste di aiuto e sostegno che provengono da questa fetta di popolazione, che si trova a dover gestire e comprendere gli inevitabili processi di confronto che l'incontro con la diversità porta con sé.
A questi sistemi in difficoltà la nostra Associazione ha potuto offrire il sostegno e la collaborazione di diverse figure professionali, che andavano ad agire nell'ambito delle performance scolastiche e nella costruzione di gruppi finalizzati alla socializzazione e all'integrazione nel territorio.
Tra queste figure professionali vi erano prevalentemente counselor e psicoterapeuti. Gli allievi tirocinanti della Scuola di Counseling di Shinui e del corso di Counseling, Mediazione e Terapie interculturali, psicologi tirocinanti e specializzandi della Scuola di Psicoterapia Transculturale di Milano hanno sempre rappresentato una risorsa e collaborato in questo progetto.
Obiettivi
OBIETTIVI
L'obiettivo principale del progetto è stato la presa in carico e la cura di famiglie con figli minori, coinvolti in processi migratori e inviati dai Servizi sociali di Bergamo – Area Minori – o dal Servizio Migrazioni dello stesso Comune. Ne deriva che le famiglie potevano essere migranti, oppure coinvolgere un membro in un processo migratorio e, in questo modo, diventare famiglie miste o appartenere a una famiglia adottiva o affidataria in contesti internazionali o interculturali.
Obiettivi specifici (simili al progetto "Costruire Ponti", ma ad un livello più avanzato):
- Analisi dei bisogni familiari e individuazione della fase del percorso migratorio.
- Individuazione e potenziamento delle risorse familiari.
- Ascolto e accompagnamento nelle difficoltà psicologiche e relazionali.
- Sostegno allo sviluppo dell'identità mista dei bambini, della loro crescita e della loro autonomia.
- Sostegno psicologico specialistico (e di mediazione interculturale) come supporto alla genitorialità.
- Alleviamento del disagio psichico dei membri della famiglia, con particolare attenzione alle variabili culturali della psicodiagnosi.
- Consolidazione di una cultura di collaborazione nel territorio, di un lavoro in équipe interdisciplinare (e non solo multidisciplinare) e della creazione di una rete tra i diversi sistemi coinvolti, per aumentare la qualità dei servizi e delle loro prestazioni: genitori, Scuola e insegnanti, Comune, professionisti e Servizi sociosanitari hanno lavorato in uno stretto rapporto (Edelstein, 2010).
Metodologia
METODOLOGIA
Gli obiettivi e le finalità del percorso personalizzato sono stati concordati con gli utenti, dopo una fase di consulenza avvenuta attraverso incontri familiari, di coppia o individuali; stabiliti a seconda della situazione e spesso attraverso visite domiciliari.
Gli incontri successivi, con cadenza settimanale o quindicinale, potevano avvenire in diverse sedi: a domicilio, presso la sede dell'Associazione Shinui, presso le sedi delle associazioni partner oppure presso i servizi ed enti del territorio coinvolti, in un'ottica di rete.
L'attività si è articolata in diverse fasi:
- colloqui preliminari tra l'inviante e il professionista con la presenza del coordinatore;
- presa in carico e progettazione di un intervento personalizzato;
- attuazione dell'intervento ;
- verifiche periodiche intermedie e stesura di verbali;
- verifica finale con stesura di una relazione conclusiva;
- chiusura del percorso con tutti i soggetti coinvolti.
Per lo svolgimento di queste attività è stata costituita un'équipe interdisciplinare composta da professionisti di ambito interculturale, tirocinanti, supervisori dell'Associazione Shinui, Assistenti Sociali del Comune di Bergamo, operatori dell'Associazione Aiuto Donna, operatori sociali ed educativi ed eventualmente professionista ASL o Azienda Ospedaliera competente.
Ogni singolo caso è stato concordato dall'équipe, che ha specificato gli obiettivi e la durata dell'intervento, attraverso un rapporto di collaborazione in cui c'è stato un coinvolgimento reciproco riguardo eventuali sviluppi e/o decisioni prese nel percorso.
Il lavoro di ogni singolo caso è terminato con una relazione finale.
E' stato inoltre costituito un tavolo tecnico composto dalla Coordinatrice del progetto, dalla Presidente dell'Associazione Shinui, dal coordinatore dell'Unità Operativa Minori del Comune di Bergamo, dal coordinatore dell'Unità Operativa del Servizio Migrazioni del Comune di Bergamo, da un referente dell'Ambito territoriale 1 di Bergamo e dal referente dell'Associazione Aiuto Donna, al fine di monitorare l'andamento del progetto.
Durata e Finanziamenti
DURATA E FINANZIAMENTI
Questo progetto rappresenta la continuazione del progetto "Costruire ponti".
Alla fine del 2008 è stato possibile ottenere un finanziamento attraverso il Bando promosso dal comune di Bergamo grazie alla Legge 328/2000.
Il finanziamento è proseguito per due anni e il progetto, finanziato da Shinui, ha continuato fino al termine dei casi inviati e si è concluso a fine 2011.
Bibliografia
BIBLIOGRAFIA
- Edelstein, C. (2000). "Di Isabel e altri demoni", in N. Losi, Vite altrove: migrazione e disagio psichico. Feltrinelli, Milano.
- Edelstein, C. (2003). "La costruzione dei sé nella comunicazione interculturale" in Studi Zancan, 6. Monografia: Famiglie immigrate e società multiculturale pp. 121 - 147.
- Edelstein, C. (2004). "Psicodiagnosi, salute mentale e immigrazione - L'intervento del Counselor" in La parola e la cura, vol. 1, pp. 45-48.
- Edelstein, C. (2010). "Interdisciplinarietà e reti di professionisti. Il lavoro clinico con i migranti", in Riflessioni Sistemiche, volume 3, rivista elettronica ad accesso libero.
- Barbetta P. e Edelstein, C. (2001)."Altre culture - altri sintomi?" Janus, Zadig Roma Editore, pp. 53 – 59.