Maggio 2006 - volume n. 3
Il modello Sistemico Pluralista che stiamo da anni sviluppando presso il Centro di Consulenza sulla Relazione – Shinui è caratterizzato dall’inclusione dei diversi pensieri e approcci sistemici anziché dalla scelta privilegiata di uno di loro.
Alla base di questo modello sta l’intreccio fra l’approccio Strutturale di Minuchin e quello Sistemico Milanese e socio-costruzionista di Boscolo e Cecchin, due approcci vissuti il più delle volte come antagonisti, due approcci che però, a nostro avviso, se intrecciati, arricchiscono enormemente gli interventi nella relazione d’aiuto.
E’ in questo contesto che, dopo aver ospitato nel centro e nella scuola di counseling di Shinui il professor Minuchin, pioniere della Terapia Familiare, invitammo per un’intera giornata il professor Luigi Boscolo, padre del “Milan Approach”, artefice di una rivoluzione nel pensiero sistemico e di una svolta che permise, tra le altre cose, di lavorare in contesti individuali e di gruppo, ma anche in ambiti non psicoterapeutici di tipo educativo, organizzativo, sanitario e sociale.
Questo terzo volume della collana “Dialoghi e conversazioni con Shinui” è, come ormai già consuetudine, la trascrizione fedele della giornata seminariale con Boscolo.
Il quaderno comprende due parti: una più teorica, l’altra pratica.
La prima parte narra la storia della nascita e dello sviluppo della terapia familiare nel settentrione italiano, risalente all’approccio strategico batesoniano. Il racconto, ricco di esperienze personali, illustra idee e concetti in un contesto culturale più ampio e riporta l’evoluzione dell’approccio milanese fino all’era post moderna e all’approccio narrativo.
La seconda parte del volume contiene due supervisioni che Boscolo svolse ad allievi della nostra scuola di counseling. Il primo caso, illustrato da uno psicomotricista che lavora in un servizio di Neuropsichiatria Infantile, riguarda il faticoso lavoro svolto con un bambino di sette anni. Intorno a questo caso ci addentriamo in un servizio dove operano numerose figure con profili e orientamenti diversi e, con l’aiuto di Boscolo, si arricchisce la visione e si entra in un’ottica sistemica relazionale attraverso una lettura circolare dei sintomi. Il caso analizzato è solo un pretesto per entrare nella visione di famiglia di questo maestro e nella sua concezione dell’ampio tema della relazione d’aiuto e del rapporto fra operatore e clienti.
Il secondo caso, descritto da un’infermiera professionale, ci porta dentro le strutture psichiatriche territoriali, dove la figura dell’infermiere è basilare e la necessità di acquisire competenze e abilità di counseling molto sentita. Relazioni familiari, psicodiagnosi in termini relazionali, la formulazione delle ipotesi, il lavoro con donne che hanno subito abusi, counseling e altre figure professionali, sono i temi affrontati in questa seconda supervisione.
Le supervisioni, accompagnate da dibattiti, ci aiutano a capire come l’approccio sistemico sia diventato un pensiero che ci può accompagnare nel contatto con servizi, nel lavoro in équipe interdisciplinare e come possa essere applicato anche in contesti non terapeutici. Questi casi portano Boscolo a raccontarci altre storie, esempi di interventi svolti da lui in passato, e ci offrono una ricca illustrazione delle basi del pensiero sistemico con un’accurata cornice epistemologica. Per l’ennesima volta, Boscolo si rivela un narratore affascinante; la trascrizione ha tentato di lasciare questa impronta anche nello scritto.
Infine, il tema della figura professionale innovativa del counselor sistemico viene affrontato con particolare attenzione alla distinzione fra psicoterapia e counseling e alle possibilità di intervento di quest’ultimo. Essendo un dibattito acceso nella realtà italiana in cui questa nuova professione si sta rapidamente introducendo all’interno di una professione legalizzata da poco più di un decennio, questa tematica ci pare particolarmente interessante.
Alla fine del volume viene consegnata una bibliografia che riporta sia i testi su cui Boscolo fece riferimento durante la giornata, sia i libri base che riguardano l’approccio sistemico relazionale e le sue origini.
Questo piccolo libro della collana di Shinui è utile per tutte le professioni d’aiuto, tra cui psicoterapeuti e counselor; diventa necessario per le persone che stanno svolgendo un corso di formazione e sentono il bisogno di avere una panoramica sull’approccio sistemico milanese, sociocostruzionista, post-moderno e narrativo. Infine, insieme al primo volume di Minuchin, delinea le basi dell’approccio sistemico pluralista di Shinui.
Cecilia Edelstein