Contesti sanitari, educativi e applicazioni cliniche
Il percorso della gravidanza e del parto, pur essendo fondamentalmente universale, è fortemente intrecciato con le variabili culturali; essere gravida e partorire in un paese straniero, lontano da casa, diventa un evento significativo che incide non solo nel presente, ma può avere conseguenze nel futuro sia nella relazione fra genitori e figli, sia nel rapporto fra famiglia e servizi, sia nell'incontro più ampio tra popolazione immigrata e società d'accoglienza. Nell'età evolutiva lo sviluppo della propria identità sta al centro della crescita. Nei processi migratori, oppure nel caso di bambini adottati, questo sviluppo acquisisce una particolare complessità che può creare conflitti interni, problemi inter-relazionali nella famiglia e nel rapporto con i coetanei e, qualora una parte dell'identità venisse vissuta come frantumata, rimossa, rifiutata, dimenticata, sconosciuta, possono anche emergere sintomi di tipo psicotico. L'atteggiamento e il comportamento della famiglia e dell'ambiente circostante incidono in maniera significativa su questo processo. I sintomi psichiatrici, come allucinazioni uditive o visive, possono essere visti come la metafora della sofferenza, in un'ottica evolutiva e depatologizzante. Durante la giornata la relatrice approfondisce le tematiche legate agli aspetti psicologici dell'essere gravida e del partorire "altrove" e si sofferma sui processi di sviluppo dell'identità dei bambini immigrati, figli di immigrati o adottati dall'estero. Propone modalità e strumenti di lavoro per affrontare situazioni che presentano particolare difficoltà.