Tesi finale di: Dott.ssa Patrizia Lavaselli
Relatore: Dott. Guido Veronese
Anno di discussione tesi: 2013
L'autrice in questo scritto ha sviluppato l'esperienza del proprio tirocinio svolto nel periodo di cinque mesi nel reparto femminile del carcere di massima sicurezza di Zomba in Malawi. Le attività svolte sono state relative all'Art Counseling, seguendo l'approccio teorico sistemico pluralista.
Il lavoro consta di una parte iniziale che spiega le motivazioni che hanno portato l'autrice a fare la scelta di questo luogo particolarmente difficile dal punto di vista del contesto relazionale, cui segue un capitolo introduttivo, che descrive il contesto carcerario nel paese stesso.
Nel capitolo successivo vengono riprese le teorie di riferimento legate al metodo sistemico pluralista nell'ottica della loro applicabilità in un contesto non occidentale. Dopo l'approccio teorico l'autrice entra nel vivo delle attività svolte introducendo alcune storie delle protagoniste allo scopo d' inquadrare il contesto umano-relazionale.
Successivamente vengono illustrate le diverse attività artistiche svolte per cercare di recuperare l'identità perduta all'interno di un contesto disumanizzante, dove cercare di sopravvivere istintivamente e senza progettualità di vita è l'unico obiettivo. Sono state proposte una serie di attività e performance pittoriche limitatamente al materiale disponibile portato dall'Italia, all’interno del cortile del carcere, senza una struttura attrezzata, quindi in condizioni abbastanza scomode. Le carcerate hanno accolto queste attività con estremo entusiasmo mettendosi in gioco e scoprendo aspetti di loro che non conoscevano, attraverso le attività artistiche hanno recuperato il senso dell'identità perduta.
L'ultimo capitolo parla del ritorno a Zomba da parte dell'autrice dopo un anno. Il ricordo delle attività fatte in passato e della possibilità di poterle continuare anche in assenza sua, hanno fatto si che le donne potessero continuare a fare attività artistiche, uscendo cosi dall’inedia, principale causa della loro disumanizzazione. L'accoglienza è stata molto calorosa ed ha permesso, in una sola settimana, di svolgere altre attività ed impostare un piccolo laboratorio artigianale con i pochi mezzi a disposizione migliorando la qualità della vita. Per poter far comprendere le attività svolte, prettamente espressive, l'autrice ha scelto di inserire un'indispensabile documentazione fotografica..