Tesi finale di: Dott. ssa Virginia G. Basiricò
Relatrice: Dott.ssa Anna Consiglio
Anno di discussione tesi: 2012
La presente tesi espone i pro e i contro di un’esperienza di e-counseling, portata avanti dall’autrice. L’obiettivo è quello di illustrare in che modo può funzionare un percorso di e-counseling, quali risultati si possono ottenere, quali tecniche adoperare e quali cautele adottare per gestire eventuali problemi di base e tecnici.
Nella prima parte della tesi viene dedicato spazio alle radici epistemologiche e tecniche dell’e-counseling: l’importanza di un ascolto attivo, denso di rispetto e autenticità, dell’umanesimo (essere sé stesso con gli altri, fornire comprensione empatica, accettazione incondizionata e considerazioni positive di quello che il cliente è) e dell’esistenzialismo, secondo cui ogni significato deve essere ricercato e creato.
Segue poi una trattazione teorico-epistemologica del Counseling Sistemico e di quello Sistemico Pluralista e di come tali principi possano riflettersi nella pratica di e-counseling. L’autrice sottolinea infatti come la relazione interpersonale e il setting siano stati trasformati dall’arrivo delle nuove tecnologie e, in particolare, di come emerga il problema della mancanza della comunicazione non verbale, superato esclusivamente da una comunicazione audio-video sincrona. Vengono quindi esposte le principali teorie relative alla Comunicazione Mediata dal Computer (CMC): la Reduced Social Cues Theory, il modello Social Identity De-individuation e il Modello SIP. A seguito, l’autrice descrive alcuni Modelli Psicosociali che ben si adattano alle tematiche dell’e-counseling: la Teoria dell’Azione Situata (TAS) e la Positioning Theory (PT). La trattazione teorica continua analizzando i pro e i contro del crearsi una propria identità on-line, della compartecipazione emotiva e della co-costruzione responsabile via web e di un possibile approccio narrativo, con relative tecniche non verbali, anche in questo tipo di Counseling.
La seconda parte della tesi prosegue con l’esposizione di un caso condotto in modalità blended, ovvero alternando gli incontri domiciliari a quelli via Skype. L’intervento è rivolto in un primo momento a Federico, un ragazzino con difficoltà scolastiche, e in una seconda parte a tutta la famiglia.
L’autrice, attraverso la sua personale esperienza di tirocinio, riporta come tale tecnica di e-counseling le abbia permesso di mantenere una certa efficienza e stabilità nei colloqui on-line, di agevolare gli utenti nel far conciliare gli impegni familiari e lavorativi e nel mantenimento della riservatezza.
Infine, fra i limiti principali di questa esperienza vengono annoverati i problemi tecnici della rete, la necessità di competenze informatiche e la gestione dei pagamenti.