Tesi finale di: Dott. Beniamino Bonardi
Relatore: Dott. Emanuele Zanaboni
Anno di discussione tesi: Dicembre 2014
Nella seguente tesi viene presentata l'esperienza di tirocinio in una scuola di formazione professionale nella direzione dei colloqui di counseling con adolescenti.
L'adolescenza rappresenta una fase di cambiamento, di passaggio, di ridefinizione della propria identità, che passa anche attraverso la necessità di definire nuovi equilibri familiari, con inevitabili conflitti relazionali. Per i figli di immigrati, anche per quelli di seconda generazione, alle difficoltà connesse alla crisi evolutiva adolescenziale si sommano quelle specifiche legate all'inserimento, all'adattamento e all'integrazione. Il counseling può aiutare a scoprire la possibilità di non dover scegliere tra amore e rifiuto della cultura di origine propria e dei propri genitori, tra orgoglio e vergogna.
Gli adolescenti oggetto di adozione internazionale in giovane età si trovano ad affrontare domande sul proprio passato, che può presentarsi come un vuoto da riempire con una narrazione possibile e che li pone una situazione per certi versi simile a quella dei loro coetanei emigrati, sebbene con diverse e importanti differenze, come il senso di abbandono e rifiuto, la non conoscenza dei propri genitori o la loro perdita. La necessità di colmare il vuoto del proprio passato può caratterizzare anche chi è stato adottato in Italia, in tenera età.
La tesi illustra tre casi di questo tipo, affrontati durante il tirocinio; una ragazza emigrata a nove anni dalla Tunisia, una adottata a due anni dall'Eritrea e una, di pelle bianca, adottata appena nata in un ospedale italiano. Dopo aver ripercorso la nascita del counseling e lo sviluppo dell'approccio sistemico, la tesi affronta alcuni temi rilevanti emersi nei cicli di colloqui con le tre ragazze e le tecniche utilizzate per favorire la possibilità di nuove narrazioni.