Tesi finale di: Claudia Gamba
Relatore: Luigi Ubbiali
Anno di discussione di tesi: 2013
L’autrice ha scelto di discutere il cambiamento e la trasformazione all’interno del processo di counseling, in quanto ritenuti argomento ricchi di interesse.
La stesura di questo lavoro inizia con una prima parte teorica con la descrizione del concetto di sistema e delle relative visioni: olistica, ecologica e processuale del mondo, facendo riferimento a Morin e a Edelstein. Viene inoltre approfondita la teoria della cibernetica, che include il principio di autoregolazione e tratta il ruolo dell’osservatore e del sistema osservato. Tra gli altri autori considerati vi sono Maturana, Varela, Gergen, Boscolo e Bertrando.Il secondo capitolo prende in esame il pensiero sistemico, con approfondimento delle sue caratteristiche di rete e radici (Bateson, Levy, Boscolo, Cecchin). L’autrice effettua inoltre un confronto con l’Umanesimo (di cui il principale esponente è Rogers, con il counseling Rogersiano; Maslow; Kelly), l’Esistenzialismo (nato con Heidegger; Jasper; Sartre) e la Gestalt.
Per quanto riguarda la seconda parte, essa inizia con la descrizione delle origini del modello sistemico distinguendolo tra sponda Ovest e sponda Est. La prima viene approfondita con Bateson e il gruppo di Palo Alto, che dà l’impronta all’approccio Strategico; il pensiero Costruttivista; il pensiero Socio-Costruzionista, di matrice più sociale, correlato ad un accenno sulla pragmatica della comunicazione e ai relativi 5 assiomi di Watzlawick. Il primo capitolo di questa seconda parte analizza altresì lo stile di intervento del terapeuta con il cliente, mettendo in risalto i concetti di curiosità, ipotizzazione, ascolto attivo, circolarità, nonché la diversa tipologia di domande: circolari, riflessive, ipotetiche. Viene inoltre dedicato uno spazio al ruolo della narrazione come cura e trasformazione del Sé. La sponda Est, caratterizzata dall’importanza del contatto emotivo tra terapeuta e cliente, viene trattata mettendo in luce i suoi esponenti con i relativi apporti teorici: Satir (comunicazione non verbale ed emozioni); Ackerman, Bowen (con il genogramma); Andolfi (che dà rilievo allo sguardo trigenerazionale sulla famiglia) a cui segue De Bernart con le tecniche visive e iconografiche. Segue un ulteriore approfondimento di Satir, Minuchin, Andolfi e De Bernart in merito alle tecniche non verbali come supporto al cambiamento: il collage, il genogramma, il disegno congiunto della famiglia (promosso da Cigoli, Giamberti e Mombelli).
Il secondo capitolo della seconda parte è incentrato sul counseling sistemico pluralista, partendo dal counseling e la figura del counselor, proseguendo con le origini e lo sviluppo del counseling sistemico, per poi giungere al counseling sistemico pluralista: le caratteristiche, gli strumenti (come la compartecipazione emotiva, l’uso del sé, la co-costruzione responsabile), le tecniche e le varie fasi del percorso di counseling.
Nella terza parte della tesi, l’autrice descrive due esperienze del proprio tirocinio, svoltosi presso lo Sportello di Counseling della Comunità della Chiesa di Gesù Cristo dei s.u.g. di Bergamo, che trattano i diversi cambiamenti e livelli (emotivo, cognitivo e comportamentale) operanti nel counseling nel corso dei vari incontri: la prima esperienza riguarda una coppia sposata in procinto di separarsi; la seconda, una giovane coppia in crisi, in attesa del terzo figlio. Gli strumenti principalmente utilizzati sono stati l’individuazione di parole chiave e il genogramma.
La tesi si conclude con alcune riflessioni dell’autrice sul significato e sul processo di cambiamento vissuto nella suddetta esperienza di tirocinio.